La vera storia sui fatti che provano l’influenza della Russia nelle Presidenziali Americane del 2016
L’opera prima della regista Tina Satter presentata ed apprezzata dalla critica al Festival di Berlino del febbraio 2023, è un incredibile caso di film senza sceneggiatura eppure avvincente ed interessante come se fosse stato scritto da una penna geniale.
Si tratta infatti di un film realizzato dall’interrogatorio audio reso da Reality Winner, una persona vera (nonché la protagonista del film) che nel giugno del 2016 ricevette a casa la visita degli agenti dell’FBI e che culminò con il suo arresto e incriminazione per spionaggio.
Il tema è arcinoto, perché attraverso la vicenda si rese oggettivamente evidente l’interferenza russa nelle Elezioni Presidenziali del 2016 e che videro la vittoria di Donald Trump contro Hillary Clinton.
Ancora una volta un film che fa riflettere su quanto e come possa essere fragile e vulnerabile il sistema democratico americano, da una parte la narrativa eterna attraverso film e libri degli americani che controllano tutto e dall’altra la sconfortante realtà dell’incredibile facilità con cui documenti riservati riescono facilmente ad arrivare nelle mani di chiunque.
Non esiste una vera sceneggiatura come già detto e nonostante questo è un film incredibilmente avvincente.
Si tratterebbe di un documentario se non fosse che è stato realizzato da attori tra cui splende Sydney Sweeney giovane attrice già conosciuta dal grande pubblico nella serie Tv Euphoria (che non ho visto) e The White Lotus (belllissima) e per i cui ruoli è stata nominata agli Emmy Awards.
Il tema del film è un altro.
Il succo è tutto nel (reale) interrogatorio tra gli agenti dell’FBI e Reality Winner. Dialoghi presi letteralmente dalla realtà che emergono in modo surreale con gli agenti che inizialmente cercano di mettere a loro agio l’interrogata con frasi di circostanza (ti vuoi sedere? vuoi dell’acqua? il cane ed il gatto sono ok?) mentre altre decine di agenti arrivano a casa e poi lentamente la mettono sempre più sotto pressione.
Un film che evidenzia anche l’assurdità di certi interrogatori, l’approccio goffo degli agenti, le domande di circostanza, la ripetizione di certe procedure (abbiamo un mandato, vuole leggerlo?).
La giovane Sydney Sweeney è l’essenza del film, con i suoi sguardi, le sue pause, la sua incredulità, la confusione e poi l’improvvisa lucidità.
Un film che ti tiene incollato alla sedia, molto originale, intenso, avvincente, breve (1h e 20min), prodotto da HBO e distribuito in Italia da Lucky Red e che ancora una volta ti fa pensare: ma che razza di luogo sono gli Stati Uniti d’America?
⭐️⭐️⭐️⭐️