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Oscar ’24: Una straordinaria annata di cinema

Il 10 marzo a Los Angeles si celebrerà la 96ma edizione della Notte degli Oscar 2024 dove verranno premiati i film più importanti dell’anno.

Per la prima volta da quando le candidature per il miglior film sono diventate 10, ho visto tutte le opere candidate, non per una perversa forzatura su me stesso ma perché penso che tutti e dieci i film meritassero la visione seppure per motivi diversi.

Chiariamo: gli Oscar non premiano i migliori film dell’anno, ce ne sono tantissimi altri, quest’anno più che mai, che meritavano forse anche di più, tra tutti annovero il film inglese All of Us Strangers, del regista Andrew Haigh in Italia uscito a fine febbraio con il titolo di Estranei, un film bellissimo che sfiora il capolavoro per la sua delicatezza e la prova degli attori Andrew Scott e Paul Mescal.

Se è vero quindi che gli Oscar non sono necessariamente i film migliori dell’anno, è anche vero che difficilmente i film che vincono nelle categorie principali degli Oscar siano film mediocri.

Gli Oscar sono la vetrina del mondo di Hollywood che celebra se stesso come casta, composta spesso da attori bianchi (ma le cose fortunatamente stanno cambiando) e celebrano i valori del sogno americano e la retorica a stelle e strisce. Ovviamente evita come la peste temi scottanti, come non citare il caso dello scorso anno in cui fu completamente oscurato il bellissimo film She Said, in Italia col titolo Anche io, che trattava del caso Harvey Weinstein, il potentissimo produttore americano accusato da tante attrici di violenza sessuale e che scatenò il movimento di protesta Me Too.

Stabilito che gli Oscar non sono sinonimo di qualità, quest’anno tutti i film candidati come migliore film sono di una qualità eccellente. Vi fornisco qui le mie rapide impressioni su tutti e dieci e le mie previsioni su chi invece vincerà.

Barbie

Barbie

E’ il film che ha avuto il merito, insieme ad Oppenheimer, di aver riportato la gente al cinema dopo la pandemia.

Un’operazione coraggiosa ed ambiziosa della regista Greta Gerwig che attraverso una furba manovra di marketing riesce a creare un film su una bambola (peraltro fuori moda) non banale, super colorato, con ottimi interpreti (e divi) come Margot Robbie e Ryan Gosling.

C’è anche una bella morale e un costume design formidabile (vincerà l’Oscar) ma, detto ciò, non penso abbia grandi chance di vincere statuette importanti e a buona ragione.

⭐️⭐️⭐️ 1/2

Oppenheimer

Oppenheimer

E’ il compagno di Barbie che ha riportato la gente al cinema. E’ il gran favorito degli Oscar almeno per la vittoria come miglior film e regista che sono poi le principali categorie.

Il regista è Christopher Nolan, il regista culto degli ultimi vent’anni che arriva a questo film senza aver vinto mai alcuna statuetta ma creatore di film meravigliosi ed unici.

Non nascondo la mia venerazione per il regista britannico, indimenticabili i suoi Memento, la trilogia di Batman, il sottovalutato Interstellar e il capolavoro Dunkirk.

Per me è il film meno “nolaniano” di tutti. E’ una pellicola sicuramente impeccabile sul piano tecnico ma quasi “normale” per un regista che ci ha abituato a vedere il cinema in modo diverso.

Il tema della bomba atomica va sotto la voce: “tema da Oscar”. Per me vincerà (immeritatamente) come miglior film, regia e miglior attore Cilian Murphy (ottimo ma c’è chi meritava di più) e (meritatamente) miglior attore non protagonista Robert Downey Junior.

Vincerà anche diversi premi tecnici il più importante dei quali è la Migliore Fotografia.

⭐️⭐️⭐️

Maestro

Maestro

Un altro film completamente costruito per vincere l’Oscar.
C’è il tema del grande artista americano, infatti è la storia del compositore e direttore d’orchestra Leonard Bernstein e questo già basterebbe.

Aggiungiamo la ricostruzione minuziosa, misurata e dettagliata del personaggio compreso il pesante e riuscito make up (statuetta?) e perfino il tono della voce che cambia nel tempo della narrazione ed abbiamo il regista/attore Bradley Cooper completamente devoto alla statuetta che penso gli sfuggirà anche questa volta sebbene il film è ben fatto.

C’è anche un’ottima Carey Mulligan (candidata come migliore attrice ma c’è chi la batterà) che nella seconda parte del film gli ruberà la scena. Non è l’anno giusto per Bradley, è l’anno di Nolan.

⭐️⭐️⭐️ 1/2

Anatomia di una caduta

Anatomia di una Caduta

Qui iniziamo a salire incredibilmente di livello. Anatomia di una caduta ha vinto la Palma d’oro a Cannes e già questo la dice lunga sul livello qualitativo.

Siamo di fronte ad un film processuale in cui al centro c’è il tema dell’ambiguità, della maschera, della verità processuale.

Una grandissima attrice, la tedesca Sandra Hùller, presente anche in La zona di interesse, ci guida all’interno di questa storia fatta di finezze e sottigliezze, che mostra la realtà cruda e cinica del processo giudiziario.
Un gioiellino di forma e sostanza che ahimè non vincerà nulla di importante, ma la Palma d’oro è (per qualità) più di un Oscar.

⭐️⭐️⭐️⭐️

The Holdovers

The Holdovers

La sorpresa dell’anno. Sembrava quasi il classico film di Natale ed invece si candida ad essere il moderno L’ Attimo Fuggente.

Inizia col tono della commedia e pur rimanendo sempre leggero e gradevole, col suo tono vintage tratta diversi temi pesanti come il Vietnam, la lotta di classe ma anche la solitudine e il lutto.

Ad elevare l’opera ci sono la regia composta e ferma di un regista profondo come Alexander Payne e soprattutto due interpretazioni memorabili, Da’Vine Joy Randolph che vincerà (meritatamente) l’Oscar come migliore attrice non protagonista e il monumentale Paul Giamatti che meriterebbe il suo primo Oscar ma che non vincerà (favorito Cilian Murphy come già detto).

⭐️⭐️⭐️⭐️

American Fiction

American Fiction

Una commedia brillantissima sul tema del successo e del “black trauma porn”, una recente tendenza nel campo dell’arte alla drammatizzazione delle vite delle comunità nere a fini speculativi ed economici.

I personaggi sono tutti ben disegnati, la scrittura è eccezionale, la colonna sonora è di alto livello e Jeffrey Wright (l’attore principale nella foto) è in stato di grazia nonché candidato come migliore attore.

Che gran bel film! ⭐️⭐️⭐️⭐️

Killers of the Flower Moon

Killers of the Flower Moon

Martin Scorsese è un maestro di cinema ed ogni suo film sorprende.

Tuttavia è un film non privo di difetti. E’ troppo inspiegabilmente lungo. Ci sono dialoghi fotocopia che si ripetono in loop. Leonardo Di Caprio è quasi insopportabile con quel suo ghigno stampato per tutto il film ☹️ ma c’è da dire che risulta sempre credibile.

In gran spolvero invece Robert De Niro, l’attore feticcio di Scorsese. Anche la protagonista femminile, l’esordiente Lily Gladstone mi sembra impalpabile con la sua faccia continuamente sofferente.

Pur con questi difetti il film è strutturato in modo meraviglioso e scandaglia la malvagità dell’essere umano come solo Scorsese sa fare, e poi la ricostruzione storica minuziosa, i magnifici campi larghi tipici di Scorsese passano quasi in secondo piano perché da lui te li aspetti sempre.

Magistrale come sempre ma non lo vedo un protagonista della notte degli Oscar.

⭐️⭐️⭐️⭐️

La Zona di Interesse

La Zona di Interesse

Non penso di esagerare quando dico che è forse uno dei più grandi film sul tema dell’Olocausto. E’ un capolavoro di tecnica e sceneggiatura, girato con le telecamere quasi fisse inserite in ogni angolo della casa stile Grande Fratello.

E’ terrificante, angosciante, disturbante, tecnicamente rigoroso e freddo. Non immaginavo che solo l’aiuto del sonoro (vincerà la relativa statuetta) potesse creare un tale disturbo nella visione del film.

E’ candidato anche come Miglior Film Straniero e penso che vincerà il premio senza ombra di dubbio (peccato per l’italiano Garrone) ma siamo di fronte ad un film che si sedimenterà nella storia del cinema.

Imperdibile ⭐️⭐️⭐️⭐️

Povere Creature

Povere Creature

Dopo averci abituato a film respingenti ed assurdi, questa volta il regista greco Lanthimos fa un film più mainstream e ammicca al grande pubblico. Aiutato dall’attrice protagonista che lo ha aiutato a creare attivamente la struttura del personaggio e il risultato si vede.

Emma Stone crea uno dei personaggi femminili che entreranno nella storia del cinema moderno. La sua fisicità, le espressioni ma soprattutto il favoloso linguaggio comico che si evolve al pari del personaggio nel corso del film, lo hanno resa quasi una nuova icona del femminismo e della libertà.

la Stone vincerà l’Oscar per migliore attrice a mani basse in modo strameritato (il suo secondo) ed alcune scene del film rimarranno iconiche (la danza nel salone su tutte).

Bello anche il product design (per me vince l’Oscar), un pò stucchevole l’ossessivo ricorso al grand’angolo, la sequenza parigina un pò troppo lunga.

Ok, non privo di difetti ma è un super film da vedere e rivedere.

⭐️⭐️⭐️⭐️

Past Lives

Past Lives

Ultimo ma primo per il mio personale ordine di importanza, questo film è magico, raffinato, romantico, segno di come la sensibilità orientale su certi temi offra livelli di profondità sconosciuti a noi occidentali.

E’ un film sulle radici ma anche sul tempo e sulle persone che cambiano, sui luoghi, sul cinismo della vita, sulle relazioni, sulle scelte e sull’emigrazione.

Past Lives è un’opera su cui conversare per ore, da far vedere ai ragazzi nelle scuole per quanto esponga in modo delicato ed accurato tematiche profondissime.

E’ un altro film che insieme a Povere Creature e La Zona di Interesse verrà ricordato e consegnato alla storia del cinema ma questo è quello più moderno ed attuale. E poi c’è lo in yun, questo concetto buddista così affascinante e degno di approfondimento.

Non penso vincerà qualche statuetta importante ma il fatto di essere tra la decina dei film nominati mi sembra già notevole per un’opera prima

⭐️⭐️⭐️⭐️ 1/2


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